Incomparabili

"Paragonare Turner e Constable è come paragonare Mark Rothko e Lucian Freud" (Mark Evans).

Spesso la storia dell'arte ha riservato paragoni azzardati che mai hanno trovato un chiarimento definitivo, vuoi perché il paragone è stato fatto usando i termini sbagliati, o vuoi perché nessuno è stato in grado di dare la risposta più appropriata. A rientrare appieno in entrambe le categorie è sicuramente un dibattito nato durante la Summer Exhibition del 1832, un paragone che volendolo semplificare per un bambino delle elementari risulterebbe come "Chi è più bravo tra William Turner e John Constable?"


William Turner, nato a Londra nel 1775, è stato uno dei pittori di spicco del Romanticismo inglese, per il suo modo unico di rappresentare i paesaggi immergendoli in atmosfere quasi surreali. Basso e grassoccio, figlio di un umile barbiere, preferì non sposarsi mai e avere come compagna di vita la pittura. Compì gli studi nella Royal Academy e nelle sue rappresentazioni cerca di trasmettere il suo stato d'animo, come faranno tanti altri pittori del '900. Viaggiò molto nella sua vita, assorbendo influenze da ogni dove e arricchendo il suo enorme bagaglio culturale fino alla morte nel 1851. 


John Constable, nato a East Bergholt nel 1776, trascorse tutta la sua vita nelle campagne inglesi al contrario del suo rivale. Provenendo da una famiglia agiata era destinato a lavorare nell'azienda di famiglia e mise su famiglia ponendosi come ottimo padre e marito. Si scoprì pittore un po' per caso a differenze di Turner che invece sentì da subito la vocazione, e ne è una prova l'ingresso nella Royal Academy a cinquanta anni. La morte sopraggiunse per lui nel 1837. 

La Great Exhibition del 1832 fu la grande occasione per entrambi i pittori di mettersi in mostra e caso vuole finirono per vedere le loro opere una di fianco all'altra. Constable portò "The opening of the Waterloo Bridge", che appariva nettamente superiore al "Helvoetsluys" di Turner. Quest ultimo osservava con preoccupazione la situazione, decidendo poi con un colpo di scena di apportare modifiche dell'ultima ora, rendendo un'opera piatta e monotona un vero capolavoro. La mostra fu un grande successo per Turner e un totale fallimento per Constable, e probabilmente da allora iniziarono le antipatie tra i due pittori, che però nel corso della loro vita hanno dato vita a rappresentazioni di grande calibro e forza. 


"Luce e colore (la teoria di Goethe)" è un'opera del 1843 che mostra il diluvio universale, con Noè al centro della tela e sotto di lui il serpente simbolo del male. I colori vanno a formare una sorta di vortice con quattro pennacchi più scuri agli angoli. Viene mostrato un grande interesse per l'opera di Goethe "La teoria dei colori", dove la nascita dei colori è dovuta alla luce e all'ombra che vengono riflessi da un oggetto trasparente. Inoltre, sempre in accordo con Goethe, Turner assegna dei ruoli ai colori, con quelli caldi che si fanno portatori di determinate sensazioni o manifestazioni, in questo caso il giallo è il colore più adatto a mostrare una grande dose di luce. Molto ipnotica infine è la forma circolare data alla rappresentazione.  
  

"Chain Pier, Brighton", dipinto nel 1827 rappresenta il pontile che da il nome all'opera. L'ambientazione è quella di una giornata molto uggiosa con il cielo carico di nuvole scure. A risaltare sono sicuramente proprio i grandi nuvoloni nel cielo che lasciano presagire un temporale, inoltre la cura con cui sono raffigurate è uno dei tratti tipici della pittura di Constable, che ci mostra come un soggetto apparentemente semplice in realtà nasconda infinite rappresentazioni, inaugurando tra l'altro anche la pittura en plein air. In primo piano invece si esalta il quotidiano e le attività lavorative dei pescatori. Riferimenti storici li troviamo non solo nel pontile di recente costruzione, ma anche nel contrasto tra strutture moderne e attività di antica tradizione come quelle dei pescatori, manifestando l'evoluzione dell'Inghilterra dell'epoca. Questo, come tanti altri dipinti di Constable, rimase invenduto.


Tra i quadri di Turner, "Pioggia, vapore e velocità" è senza dubbio uno di quelli che meglio descrive il concetto di sublime romantico in ambito pittorico. Appare subito evidente la mancanza di un disegno preparatorio, lasciando maggior spazio al colore in tutta la sua forza e libertà. Del resto, elementi come appunto la pioggia e il vapore non possono essere vincolati ad un disegno e a dei contorni ben precisi, ma meritano maggior libertà sulla tela e maggior capacità di movimento. Per quanto riguarda la velocità, questa è simboleggiata dal passaggio di un treno il quale fugge dalla tela e dal campo visivo dell'osservatore cercando di uscire fuori la tela. Le forme dei soggetti appaiono incerte anche grazie all'azione della luce che si mischia con le minuscole goccioline d'acqua presenti nell'aria. 


"La cattedrale di Salisbury vista dai terreni del Vescovo" fu commissionata a Constable dal vescovo della suddetta cattedrale, anche se alla fine la scena è dominata dalla natura, dando alla struttura un ruolo marginale. Il verde delle terra attorno alla chiesa è caratterizzato da tonalità brillanti, ottenuto tramite l'uso di diverse tipologie di verde. Due alberi assumono un andamento tale da creare quasi una sorta di cornice per la cattedrale, la quale è situata piuttosto in lontananza ma è abbastanza curata nei particolari gotici. Nel cielo non mancano le nuvole tipiche dei cieli delle campagne inglesi, che portarono il vescovo a rifiutare l'opera, per cui Constable realizzò anche una seconda versione con il cielo sereno. Come in "Chain Pier, Brighton", anche in quest opera vi è armonia tra natura e operato dell'uomo.

La pittura di Turner la si può definire una pittura profondamente romantica e profondamente luminosa, una pittura che a volte nasceva da esperienze spericolate come la scalata delle Alpi, pur di rappresentare ogni dettaglio con esattezza. Era una pittura che tendeva a sperimentare con la luce e con punti di vista mai realizzati prima, come nel caso del treno in velocità. Di contro, la pittura di Constable poteva apparire come una pittura molto più semplice, ma in realtà la potremmo definire ancor più romantica della sua illustre nemesi. Raccontava la natura così come la vedeva, e se le opere di Turner appaiono cariche di energia, quelle di Constable risultano profondamente evocative, caratterizzate da quel senso di malinconia e slancio verso il passato.                                                    Proprio per questo si tratta di due stili che non possono essere messi a paragone tra di loro, e ironicamente sarebbe più sensato paragonare le opere di Constable a quelle degli impressionisti e quelle di Turner con quelle dell'americano Edward Hopper, per via degli studi realizzati riguardo la luce. 











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